giovedì 29 novembre 2012

Fragranze italiane

Narra Nicola Vendola da Terlizzi che inviterà i suoi elettori a convogliare i loro voti su Bersani in occasione del ballottaggio in programma per domenica prossima perché pensa che "stia dicendo parole che profumano di sinistra"; non olet, invece, la pecunia, per il segretario del PD: 98 mila euro ricevuti da Emilio Riva, patron dell'Ilva e che oggi si guarda bene dal restituire, come contributo alla campagna elettorale del 2006, dopo la quale venne nominato ministro dello Sviluppo economico nel secondo, sciagurato governo Prodi. Combinazione, lo stesso dicastero, che forse avrebbe qualche attinenza con l'acciaieria in questi mesi sulla cresta dell'onda, affidato nel governo Monti a Corrado Passera, uno che a sua volta profuma di frode fiscale, per cui è indagato dalla procura di Biella: reati fiscali che sarebbero stati compiuti mentre era amministratore delegato di Banca Intesa e poi consigliere delegato di Intesa Sanpaolo; i medesimi reati per cui è stato rinviato a giudizio quel tale che l'olezzo lo porta incorporato nel cognome, Alessandro,  il Profumo ex amministratore delegato di Unicredit, trombato e riciclato come presidente della banca di riferimento del PD già DS, PDS e PCI, il Monte dei Paschi di Siena (la BNL oggetto della scalata UNIPOL che faceva esclamare a Piero Fassino "abbiamo una banca!" sarebbe stata in realtà il secondo rilevante istituto di credito controllato dai comunistiani); infine non poteva mancare un altro nomen omen nell'attuale compagine governativa, il Profumo Francesco ministro dell'Istruzione, università e ricerca, che nel disastro in cui versa la scuola pubblica non trova di meglio che proporre l'esenzione dal pagamento dell'IMU per quelle "paritare", ossia in stragrande maggioranza cattoliche. Un'ossessione, quella per fragranze ed essenze, che pervade il Paese, dove da oltre un ventennio tutto ruota attorno a un personaggio, già "unto del Signore", tanto convinto di essere in odore di santità da riuscire a persuaderne anche una buona fetta di elettorato. Io li chiamerei miasmi, ma forse ho le narici tarate su parametri diversi, così come il linguaggio, appena classificato come cinichese in un raro quanto apprezzato commento... 

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